sabato 27 novembre 2010

Ci sono cose che non vanno bene…

Essere disabile, oppure avere una persona disabile in famiglia è sempre più difficile in Italia e non è da meno a Bologna. Ad esempio è accaduto recentemente che ad alcuni soci disabili sono pervenute delle comunicazioni da parte dell’INPS che mirano a fare dei controlli nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile. A settembre l’INPS, non contenta di proseguire nella sua campagna di verifiche vessatorie sui “veri invalidi” chiama a visita di revisione per l’invalidità civile anche persone con disabilità molto grave che avevano ottemperato all’invio della documentazione richiesta precedentemente.
Questa storia si fa lunga.
Nel luglio scorso FAND e FISH, le due federazioni che raccolgono molte associazioni di disabili, furono le protagoniste di una riuscita mobilitazione in difesa dei diritti delle persone con disabilità. Ora, a distanza di tre mesi dalla conversione di quel decreto legge, l’INPS ha emanato le “Linee Guida operative per l’invalidità civile” a cui dovrebbero attenersi i medici dell’INPS nell’esame delle nuove domande di invalidità. Queste indicazioni di fatto riprendono – in via amministrativa – i tentativi, che si speravano scongiurati, di restringere i criteri di concessione dell’indennità di accompagnamento. Le “Linee Guida” intervengono limitando il concetto di autonomia nella deambulazione e la definizione di atti quotidiani della vita, escludendo così molti soggetti dal riconoscimento del diritto alla pensione.
Contemporaneamente, con note interne, l’INPS ha rintrodotto le visite di controllo anche quando la Commissione ASL (all’interno della quale comunque c’è un medico nominato dall’INPS) si sia espressa in modo unanime sulla grave disabilità.Oltre allo spreco di risorse pubbliche, questo creerà notevoli disagi a molti cittadini con disabilità e alle loro famiglie.
Tutto questo è un fatto gravissimo perché l’INPS ha agito dopo che il governo aveva ritirato gli emendamenti in seguito alla manifestazione in piazza Montecitorio, organizzata a luglio.
La storia non è ancora finita: Il Carlino titola in ottobre: “Disabili adulti, l’Ausl sospende i buoni taxi: «inaccettabile» Restano a piedi 233 famiglie. La decisione dovuta alla «ridistribuzione delle risorse» e a «finanziamenti non in crescita».
Si tratta di piccole cifre per le risorse della collettività (62 euro al mese per il tempo libero e 124 per andare al lavoro), ma per la maggior parte dei disabili rappresenta un grande aiuto alla mobilità, tenendo presente che è difficile per loro utilizzare i trasporti pubblici.

La seconda notizia grave riguarda l’aumento delle tariffe postali che ricade sulle associazioni come la nostra.
Il Decreto Interministeriale del 30 marzo scorso, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo, ed in vigore già dal 1º aprile, ha di fatto cancellato uno dei pochi sostegni di cui poteva godere l’editoria del terzo settore e dell’associazionismo: le tariffe postali agevolate. A seguito di un’importante mobilitazione, che ha visto il forte impegno del Forum del III Settore, sembrava essere stata raggiunta una seppur temporanea soluzione, attraverso una copertura di 30 milioni di euro prevista dal cosiddetto “decreto incentivi” (D.L.40/2010, convertito dalla Legge 73/2010), e rimandata ad un ulteriore decreto interministeriale che ancora non è diventato esecutivo. A causa di tutto ciò l’AIAS si è trovata nella situazione di ridurre la spedizione del notiziario, ce ne scusiamo con gli affezionati lettori.

Carlo Ciccaglioni