venerdì 25 marzo 2011

Una riflessione

Mi chiamo Marco ciao a tutti i lettori del Blog aias volevo semplicemente fare tre considerazioni sul momento storico che stiamo attraversando.

1) Nei momenti in cui l’economia del paese è florida e vivace le scelte sul sociale non hanno priorità perché si preferisce aiutare l’industria gran media e piccola e altre attività del terziario avanzato turismo attività di vario genere allora il sociale è consegnato sempre più ad associazioni di volontariato specifiche e sì l’impressione che sulla disabilita oltre alla delle legge quadro s’investa poco nulla?

2) Al di delle singole opinioni politiche si ha l’impressione soprattutto dopo aver letto i racconti e le esperienze di vita vissuta di C e L che per essere ascoltati bisogna giungere a punti estremi perché mi chiedo in stato che si vanta giustamente di aver compiuto 150 anni di democrazia per essere ascoltati dal punto di vista sociale bisogna sempre salire su una gru e chi non ci riesce oppure non riesce abbastanza credibilità sociale per esservi accompagnato come fa?

3) Come mai che per attuare risoluzioni dell’organizzazione delle Nazioni Unite che, di fatto, impegnano il nostro paese in modo contrario al suo dettato costituzionale i denari vengono e sempre e in ogni caso trovati e si trova ogni motivazione per tagliare spese sociali che magari vengono ritenute improduttive?

ciao a tutti

Le rose di Marie Clarie

In questo spettacolo viene evidenziato da questa compagnia teatrale tutta in rosa come alcuni temi della vita come il lavoro la famiglia l’amore sono visti in chiave di subalterno ne ruolo femminile.

Le protagoniste vivevano come schiacciate nel loro ruolo con la figura di questo padre marito padrone che durate lo spettacolo non compare mai fisicamente ma fa sempre sentire la sua figura che aleggia durante tutta la commedia in maniera assai spettrale

La figura più emblematica è la madre che subisce il rapporto con questo padre che dal canto fa il bello e il cattivo tempo e questo madre resta li come si direbbe oggi non opera il minimo sforzo per cercare di uscire da un rapporto che la rende sicuramente infelice e vittima di questo marito padrone.

Altro tema affrontato le figlie quando diventano adulte chiaramente si emancipano e dicono chiaramente che loro non subiranno le frustrazione della loro madre questa certo che questo atteggiamento mostra come vi sia ancora nelle donne un bisogno di un amore troppo accondiscendente rispetto al modello paritario e dove c’è un modello non paritario delle relazioni di coppia.

In questo contesto si evidenzia un tipo di rapporto che non permette la realizzazione della persona come tale ma prima viene il ruolo e quello che ci si aspetta dal ruolo e poi dopo.

Le tematiche affondate dallo spettacolo secondo chi scrive evidenziano che per superare la crisi del rapporto di coppia che molto spesso oggi si evidenzia bisogna forse rispesati tutta la relazione dentro la coppia dove è urgente arrivare a una vera capacità di guardare se stessi.

La conclusione è veramente triste pensare che in questo paese una compagnia tutta in rosa non possa continuare a lavorare perché c’è da chiedersi si trovano i soldi per salare le società di calcio e per fare le guerre e mai per salvare il teatro.