martedì 15 gennaio 2013

Un ringraziamento al dott. MASTRAPASQUA, presidente dell’INPS

L'INPS con Circolare del 28 dicembre 2012 n.149 ha pensato bene di togliere, a noi invalidi civili totali sposati, la pensione d'invalidità, un "bellissimo regalo di Natale” fatto dall’ente previdenziale che deve, o dovrebbe, aver cura dei cittadini più deboli.

Due parole per dire chi sono: mi chiamo Luca Pieri, ho 58 anni, abito a Bologna sono sposato da 25 anni, ho una figlia di 18 anni e al momento un minore in affidamento familiare. Sono affetto da tetraparesi spastica dalla nascita, invalido al 100% con accompagnamento; quindi fino adesso ho percepito la pensione di invalidità civile di € 267,57 e di indennità di accompagnamento di € 492,97 che aggiunto allo stipendio di mia moglie, dipendente comunale, ci hanno consentito di vivere discretamente in tutti questi anni accogliendo anche numerose persone sia maggiorenni che minori, in quanto membro dell' ”Associazione comunità papa Giovanni XXIII” fondata da don Oreste Benzi. Fin da giovane ho ricoperto vari ruoli all’interno dell’AIAS della nostra provincia.

Ritengo, a questo punto indispensabile dare la parola a Carlo Giacobini, responsabile del sito specializzato www.hadylex.org che meglio di me può dar conto delle “docce gelate”(siamo in gennaio...) che l’inps ha gentilmente “fornito” a chi è costretto a vivere con pochi soldi e quindi 300 € possono anche fare la differenza.

Ecco cosa scrive Giacobini: - "Va segnalato un grave elemento di novità che riguarda i soli invalidi civili al 100% titolari di pensione di invalidità. Fino ad oggi il limite reddituale considerato era quello relativo ai redditi strettamente personali. Dal 2013 verrà considerato anche quello del coniuge.

Questa decisione amministrativa di INPS non si basa su alcun dettato normativo, ma su una Sentenza della Corte di Cassazione, nemmeno pronunciata a sezioni unite, del 2011 ( Sezione Lavoro 25 febbraio 2011, n. 467. . . .

La conseguenza immediata è che gli invalidi totali titolari, assieme al coniuge di un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 €, perderanno il diritto alla pensione (275,87 € al mese).
Da rilevare che, al contrario, per gli invalidi parziali, per i sordi e i ciechi, il limite reddituale considerato continua ad essere quello personale (elemento di disparità di trattamento).
.. . È superfluo sottolineare che contro la decisione amministrativa di INPS si prospettano opportune azioni legali. . . . . .”

Devo sottolineare che la situazione è talmente grave da giustificare anche azioni di protesta estreme (c’è già stata una persona gravemente disabile che ha già fatto uno sciopero della fame e delle cure…), in quanto l’INPS rischia di mandare in fumo, quello che per molti di noi è stato il sogno di una vita, il farsi una propria famiglia e magari avere dei figli.

E’ questo il modo di aiutare la famiglia quale elemento fondamentale del nostro modello di vita, perché molte persone stanno pensando di separarsi?

Chiudo queste righe con un appello a quanti possono contribuire a costringere l’INPS a ritirare la circolare di cui sopra, perché palesemente illegale sia nella forma che nel contenuto.

In particolare mi rivolgo a tutti i candidati alle prossime elezioni per il rinnovo del parlamento perché facciano sentire la propria voce a riguardo. Al Ministro del welfare, perché faccia valere il suo potere di controllo sull’Inps. A tutte le Associazioni; perché promuovano azioni collettive contro queste iniziative. A tutti i mass media perché diano il dovuto risalto a questo grave atto di ingiustizia.
A tutte le persone disabili perché una volta tanto trovino il coraggio e la volontà di far sentire la propria voce, ricordando anche che siamo in periodo elettorale e quindi particolarmente favorevole per dare risalto ad ogni iniziativa di protesta.

Bologna 11/01/2013

Dott. Luca Pieri