lunedì 5 luglio 2010

Giro turistico a Bologna con il Bus aperto

Con alcuni ragazzi e volontari del tempo libero aias ci siamo gradevolmente divertiti a fare una passeggiata incontrando tutto il percorso artistico di Bologna con l’autobus che l’azienda di trasporto pubblico mette a disposizione dei turisti e dei bolognesi.

Siamo partiti dalla stazione con prima tappa in strada Maggiore dove a Palazzo Isolani è situata la biblioteca di uno dei più grandi poeti italiani dell’ottocento. Questo poeta ha rappresentato uno dei maggiori interpreti del malinconia ottocentesca, ha ben rappresentato la vita bucolica del suo tempo attraverso versi poetici che hanno fornito lustro alla città di Bologna, è stato in contatto con le avanguardie della poesia italiana e internazionale del suo tempo come Giovanni Pascoli. Il suo nome è Giuseppe Carducci (1865 - 1937, ha ricevuto il premio nobel nel millenovecentosei) che ha vissuto molta parte della sua vita nella nostra città.

Abbiamo quindi incontrato la basilica di S Petronio basilica che originariamente doveva diventare una basilica molto grande poi i lavori furono sospesi è dedicata al vescovo patrono di questo vissuto nei primi secoli dell’era cristiana.
Per la sua costruzione furono utilizzati tutte le tecniche più avanzate per l’epoca e contiene le reliquie del Vescovo patrono di questa città.

Un'altra chiesa a cui bolognesi sono particolarmente devoti diceva la guida turistica è chiesa intitolata alla Santa Caterina che contiene il suo corpo ancora rimasto intatto anche dopo il devastante bombardamento del mese d’ottobre del mille novecentoquarantaquattro.

Dopo nella tappa seguente ci siamo recati nella Piazza Santo Stefano, detta delle sette chiese, anche se la guida turistica si è soffermata soltanto alla descrizione di tre chiese. La prima molto spoglia in epoca romanica la seconda che in epoca differente e fa riferimento al san sepolcro costruita nel periodo storico delle crociate. La terza chiesa è costruita in epoca posteriore e prepara l’entrata al rinascimento

Ci siamo poi recati in Piazza S.Domenica dove è rappresentato uno dei maggiori templi di questa città in stile gotico è un tempio che contiene le spoglie di San Domenico. L’architettura che s’innalza verso Dio costituisce uno dei maggiori esempi architettonici per l’epoca.

La piazza è costruita su un quadrato ed è metà dei cittadini bolognesi dei turisti che visitano questa città.Nelle vicinanze sono situate le tombe dei glossatori che erano i giuristi del tempo ed erano riconosciuti come autorità in tal materia

Bologna è denominata la città fluviale vi sono sorgenti e canali sotterreranei che scorrono collateralmente al fiume Reno. Questa Bologna sotterranea me l’ha fatta scoprire lo scorso anno una volontaria del tempo libero aias, in via piella c'è un punto dove si vedeuno dei canali.

Uno dei polmoni verdi di questa città è rappresentato dai Giardini Margherita, che furono donati dalla regina margherita in visita sono dotati di un ampio laghetto e sono una tappa divertente per bambini piccoli che scoprono alcuni animali che in città altrimenti non potrebbero vedere.

Abbiamo quindi intrapreso la salita al colle della guardia in cui è venerata la beata immagina della Madonna di S Luca che con i suoi quattro chilometri di portici per arrivare al santuario a piedi costituisce una fonte di riflessione per credenti e non credenti in visita a questa città.

Da questo punto si può avere uno spettacolo che mostra il panorama di tutta la città nel suo complesso.

Una caratteristica importante di questa città è che racchiude forse l’università più importante del mondo e il primo esempio di campus universitario italiano. Lo ha detto la nostra guida turistica. La città ha un rapporto privilegiato con il mondo studentesco con cui insatura, un dialogo cercando di capire e interpretare le attese else speranze, che vanno proponendo con sensibilità vivacità e attenzione.

Non posso chiudere questo scritto senza prima di aver aver ricordato come ha detto la guida le ottanta cinque vittime e i duecento feriti della strage alla stazione di Bologna avvenuta il due agosto mille novecento ottanta e di cui quest’anno ricorre il trentesimo anniversario.

Ringrazio Umberto, Giovanni, Bruno e la sua mamma, Mauricio e Silvestro