Una
settimana fa si è svolta la prima inaugurazione di esperimento di vita per le
persone disabili ispirato al modello del cohousing.
Le autorità
intervenute a nome dell'azienda unità sanitaria locale e per il comune di
Bologna hanno sottolineato l’importanza che questa esperienza viene ad assumere
nel contesto cittadino per un nuovo modo di intendere la socialità.
In questo
quadro si è evidenziato come la disabilità può non rappresentare un problema ma
una opportunità di vita che consente di non isolare le persone ma di aprire
nuovi orizzonti.
Questo tipo
di coabitazione era nato con l’intento di facilitare l’esistenza alle madri
separate nei primi anni settanta del secolo scorso non sapevano a chi affidare
i propri figli.
Nei vari
interventi si è sottolineato la necessità di passare con questo tipo di
esperienza da una visione di tipo esclusivamente assistenziale a una visione
dove le persone diventano protagoniste del proprio cammino di vita autonoma.
La funzione
di questa di questa esperienza resta quella di far incontrare bisogni e
risposte comuni che permettano sempre in maggiore misura l’affermazione che
veniva fuori negli incontri di preparazione dove si diceva faccio da solo ma
non sono solo.
Loris ha raccontato che lui in questa esperienza non si sente più solo mentre in precedenza lui
avvertiva una sensazione di maggiore vuoto, ora deve occuparsi di mansioni per
aiutare gli altri condomini in questa esperienza.
Il mio pensiero conclusivo è che queste
esperienze potranno assumere un valore aggiunto nella misura in cui le persone
decideranno per scelta e in autonomia di condividere la vita a mio avviso anche
la lettera di ringraziamento di una persona che abiterà in via Barozzi andava
in questa direzione.
Pranzo
ottimo per motivi di tempo non ho avuto l’opportunità di vedere gli
appartamenti e vista la vicinanza sarebbe carino avere degli scambi, con il nostro Condominio Partecipato di Bovi Campeggi
Marco Mignardi
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