giovedì 22 marzo 2012

Quasi amici

Recentemente con il tempo libero abbiamo visto un film veramente particolare che mi è piaciuto veramente molto.
In questo scritto non farò scritto non farò una critica cinematografica a questo film di cui non capace mi limiterò ad analizzare alcuni aspetti di saggezza e poesia e di come viene vissuta l’amicizia con una persona gravemente disabile e il suo accompagnatore.
Il primo aspetto del film parte proprio dal titolo Quasi Amici il primo i9mpatto che si ha è di un assistente che non guarda la di9versità dall’alto in basso e che solo la classica posizione di rifiuto sceglie di imparare qualcosa da un mondo che per era sconosciuto prima di incontrare questa persona.
Un altro elemento interessante è che tutti gli altri domestici che vivono con questa persona disabile hanno con lui un rapporto come chiuso imprigionato in schemi troppo rigidi e già stabili che appaiono immutabili nel corso del tempo.
Questa persona al contrario memo colta e raffinata rispetto a tutto il modo classicheggiante in cui era circondato questa persona disabile gli fa incontrare in modo acuto e per molti versi ironico e spiritoso il mondo concreto e reale di tutti i giorni.
Un terzo aspetto e forse non scontato quando lui riconosce i diritti della persona disabile ed è pronto a rispettali sia sul piano legislativo sia e non è meno importante sul piano del rapporto personale.
Non lo tratta mai con il pietismo di vecchio e nuovo stampo ma lo entrare nella vita offre dogli l’opportunità di mettere il naso fuori dalla sua diversità.
L’elemento centrale è appunto uno scambio alla pari dove questa persona disabile fa scuola a questo assistente aiutandolo a vincere alcune paure su emozioni pratiche tipo l’esperienza del si pensa che questa persona ha inizialmente molta più paura di me a volare e questo la dice perché pure io ho sempre molta paura prima di intraprendere un viaggio aereo.
Gli insegna a superare il limite non avendo paura del limite e giudicando non facendolo mai sentire giudicato sulla sua paura di volare questo risulta fondamentale.
Questa disabile impara a non avere paura delle emozioni che può suscitare negli altri apprendendo a non avere rapporti filtrati con la vita.
Questo film dimostra ancora una volta come la complessità dei rapporti umani e la bellezza della vita sta nel coniugare le differenze e non nel separare le differenze ogni differenza dovrebbe essere una fonte propositiva e non di paura.
Elemento di sintesi finale questa persona disabile entra in una relazione reale e non soltanto scritta con la donna che poi modificherà per sempre la sua vita e in pari tempo questa persona ha incontrato un mondo diverso dal suo con ii quale si è confrontato apprendendo i le felici note della diversità

Marco Mignardi

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